In data 8 aprile 2020, la Commissione europea ("Commissione UE") ha pubblicato una raccomandazione “on a common Union toolbox for the use of technology and data to combat and exit from the COVID-19 crisis, in particular concerning mobile applications and the use of anonymised mobility data” al fine di sviluppare un approccio comune europeo rispetto all’utilizzo di applicazioni mobili e di dati di localizzazione da dispositivi mobili nell’ambito dell’emergenza da COVID-19 (“Raccomandazione”). A tal fine, la Raccomandazione definisce un processo attraverso il quale gli Stati membri dell’UE (“Stati Membri”) possono adottare diverse misure, con particolare attenzione alle seguenti priorità: Introduzione Gli strumenti digitali sono cruciali al fine di superare l’attuale crisi sanitaria. Sono state sviluppate diverse applicazioni mobili sul COVID-19, alcune da parte delle autorità pubbliche, e ci sono state richieste da parte degli Stati Membri e del settore privato per un coordinamento a livello europeo. La Raccomandazione sottolinea la necessità di sviluppare un approccio comune europeo sull’uso di queste applicazioni e dei dati di localizzazione da dispositivi mobili, sia per evitare la frammentazione del mercato interno europeo sia per garantire che le applicazioni e i dati siano conformi ai requisiti della vigente normativa europea in materia di protezione dei dati. In particolare, tale approccio dovrebbe: Sull’approccio europeo per le applicazioni mobili sul COVID-19 Nella Raccomandazione, la Commissione UE sottolinea come sia prioritario un approccio europeo per le applicazioni mobili sul COVID-19, che sarà sviluppato congiuntamente dagli Stati membri e dalla Commissione UE medesima, in consultazione con il Comitato europeo per la protezione dei dati e il Garante privacy europeo. Questo approccio dovrebbe includere: La Raccomandazione evidenzia altresì dei principi specifici che dovrebbero essere rispettati in relazione alle applicazioni mobili di allarme e prevenzione del COVID-19, tra cui: Sull’approccio europeo per l’utilizzo di dati di localizzazione da dispositivi mobili Secondo la Commissione UE, la seconda priorità è lo sviluppo di un approccio comune all’utilizzo di dati di localizzazione da dispositivi mobili, purché in forma anonima e aggregata, al fine di prevedere la diffusione del COVID-19, ottimizzare le misure di contenimento e preparare le c.d. “exit strategies” man mano che l’emergenza diminuisce. Questo approccio comune dovrebbe prevedere, tra l’altro: Conclusioni L'approccio comune europeo per le applicazioni mobili sul COVID-19 sarà pubblicato il 15 aprile 2020 e sarà poi integrato da ulteriori orientamenti della Commissione UE sulle implicazioni per la privacy e la protezione dei dati in relazione alle applicazioni mobili sul COVID-19. Si tratta di un progetto che va in parallelo e che necessiterà di un coordinamento con le misure intraprese dai vari Stati Membri, alcuni dei quali stanno già utilizzando un’applicazione mobile nell’ambito dell’emergenza da COVID-19, come ad esempio la Polonia. A tal riguardo, in Italia, Paola Pisano, Ministro dell’Innovazione, ha istituito una task force che sta valutando, tra le diverse proposte pervenute, l’adozione di un’applicazione mobile italiana per il tracciamento dei contatti e per la telemedicina per gestire il COVID-19. Next steps? Entro il 31 maggio 2020, gli Stati Membri dovranno comunicare alla Commissione UE le azioni intraprese in conformità alla Raccomandazione. Essi dovrebbero rendere tali misure accessibili agli altri Stati Membri e alla Commissione UE per permettere la revisione di tali misure. A tal riguardo, gli Stati Membri e la Commissione UE potranno presentare osservazioni sulle suddette misure. A partire da giugno 2020, la Commissione UE valuterà i progressi compiuti, pubblicherà relazioni periodiche e potrà formulare ulteriori raccomandazioni agli Stati Membri, anche rispetto alla graduale eliminazione delle misure non più necessarie.