Con la sentenza pubblicata lo scorso 16 luglio 2020 (c.d. “Schrems II”), la Corte di giustizia dell’Unione europea ("CGUE"), da un lato, ha statuito l’invalidità della decisione di adeguatezza adottata dalla Commissione europea ai sensi dell’art. 45 del Regolamento (UE) 2016/679 (“GDPR”) relativa al Privacy Shield, dall'altro, ha ritenuto valida la decisione della Commissione europea relativa alle Standard Contractual Clauses (“SCC”). Vista la complessità giuridica e le implicazioni economiche della summenzionata sentenza, le autorità e le istituzioni europee hanno pubblicato chiarimenti sul quadro dei trasferimenti di dati personali in Paesi extra-UE, nonchè provvedimenti volti a modificare la normativa applicabile alla luce dei principi enunciati nella sentenza Schrems II.