Nel panorama in cui l’infrastruttura digitale si afferma sempre più come pilastro fondamentale per l’economia globale, insieme ai servizi essenziali tradizionali come elettricità, gas, acqua e trasporti, emerge una questione cruciale: come può l'Europa colmare il deficit di investimenti (valutato a circa 65 miliardi di euro l'anno)[1] necessari per sviluppare reti digitali all’avanguardia? La connettività, essenziale per il progresso economico e sociale, richiede, infatti, un’accelerazione nell’adozione di servizi online avanzati e connessioni Internet ad alta velocità. In risposta a questa sfida, la Commissione europea ha presentato una proposta di riforma della direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga, nota come “Broad Cost Reduction Directive” (“BCRD”)[2], con l'obiettivo di ridurre gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle infrastrutture digitali. Questa iniziativa mira a superare le inefficienze procedurali, le difficoltà di coordinamento delle opere civili, le complessità amministrative e gli ostacoli nell’installazione di infrastrutture all’interno degli edifici. Lo sforzo della Commissione si è tradotto nella proposta di regolamento “Gigabit Infrastructure Act” (in breve “GIA”) presentata il 23 febbraio 2023. Il regolamento è volto ad introdurre misure finalizzate a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad altissima capacità, fisse e senza fili/mobili (VHCN, Very High Capacity Network o Gigabit), vale a dire i collegamenti di rete che permettono di trasferire dati a una velocità più elevata (1 Gigabit al secondo) in downstream, quindi, dalla rete Internet verso la LAN[3] o il sistema locale. Il GIA fa parte del cd. “pacchetto connettività”[4] e, nelle intenzioni delle Istituzioni europee, una volta approvato, dovrebbe rappresentare una pietra miliare nella regolamentazione del settore delle telecomunicazioni in Europa. Dopo un acceso dibattito sulla eliminazione o il mantenimento della nozione di silenzio assenso all’interno del regolamento, il Consiglio dell’UE e l’Europarlamento hanno finalmente raggiunto una quadra. Le finalità perseguite dal GIA sono: Dalla proposta della Commissione è possibile ricavare che l’obiettivo di assicurare una connettività a tutti i cittadini dell’UE verrà perseguito attraverso varie misure, tra le quali, principalmente: Considerando i rapidi progressi compiuti nel contesto delle tecnologie digitali e dalla crescente necessità di diffusione di connettività derivante dallo sviluppo e dall’uso di tecnologie sempre più innovative, le previsioni del GIA predisposte sotto forma di regolamento e non più di direttiva e, in particolare, la previsione del principio del silenzio-assenso e la digitalizzazione degli sportelli unici per consentire il rispetto di tutti gli obblighi previsti dalla normativa, potrebbero ridurre i tempi e i costi richiesti per l’implementazione da parte degli operatori di telecomunicazioni di reti ad alta e altissima capacità, in parte causati dalle procedure di rilascio delle autorizzazioni prima dell’installazione delle reti. Con gli sportelli unici, messi a disposizione per consentire l’esercizio online di tutti i diritti, gli operatori di rete saranno in grado di implementare rapidamente le reti attraverso procedure semplificate, digitalizzate e meno costose. La normativa potrebbe anche essere in grado di facilitare l’ingresso di nuovi operatori nel mercato delle telecomunicazioni, favorendo la concorrenza e l’innovazione. Le misure potrebbero essere rilevanti nel mercato italiano, anche in considerazione delle risultanze emerse dal Digital Economy and Society Index, l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società, pubblicato nel 2022 dalla Commissione europea. Secondo tale indice, infatti, seppur l’Italia si collochi al 7° posto tra gli Stati membri dell’UE in termini di connettività, la percentuale di famiglie italiane che hanno accesso alla rete fissa ad altissima capacità è pari al 44%. Tale percentuale risulta molto bassa se si considera la media dell’UE è pari al 70%. Il divario, peraltro, sembra aumentare nelle zone rurali. Come riportato nell’indice DESI di tutti gli Stati membri dell’UE, infatti, la copertura Internet ad alta velocità totale delle famiglie raggiunge quasi il 50%, mentre meno del 20% delle famiglie ubicate nelle zone rurali ha accesso alla rete fissa ad altissima capacità. In attesa del testo definitivo e della sua approvazione, sorge spontaneo chiedersi se tale regolamento potrà effettivamente aumentare la connettività in Europa. Resta da vedere se, a seguito di tali misure, la connettività in Italia e negli altri Stati membri dell’UE aumenterà effettivamente o se verranno riscontrati dei problemi applicativi. [1] Comunicazione della Commissione europea del 2020 “Plasmare il futuro digitale dell’Europa”. [2] Direttiva 2014/61/UE (cd. “Broad Cost Reduction Directive” o “BCRD”), la quale, adottata in risposta alla necessità di attuare politiche capaci di abbattere i costi di installazione della banda larga, contiene misure sulla condizione delle infrastrutture, sul coordinamento delle opere di genio civile e sulla riduzione degli oneri amministrativi. [3] Una rete LAN (Local Area Network) è una rete informatica estendibile anche a dispositivi periferici condivisi, che copre un’area limitata, come un'abitazione, una scuola, un'azienda o un complesso di edifici adiacenti. Una rete LAN può essere piccola o grande, da una rete domestica con un utente a una rete aziendale con migliaia di utenti e dispositivi. [4] Il “pacchetto connettività” è un pacchetto di misure presentato dalla Commissione europea che include anche: [5] Per operatori di rete si intendono le imprese che forniscono o sono autorizzate a fornire una rete pubblica di comunicazione elettronica, o una risorsa correlata (cfr. art. 2(29) della Direttiva (UE) 2018/1972 che istituisce il Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche), le imprese che forniscono un’infrastruttura fisica destinata alla prestazione di un servizio di produzione, trasporto o distribuzione di gas, elettricità (compresa l’illuminazione pubblica, riscaldamento, acqua (comprese le fognature e gli impianti di trattamento delle acque reflue, e sistemi di drenaggio), le imprese che forniscono un’infrastruttura fisica destinata alla prestazione di servizi di trasporto, compresi ferrovie, strade, porti e aeroporti. [6] Le opere di genio civile sono il risultato di un insieme di lavori edilizi o di genio civile che di per sé esplicano una funzione economica o tecnica e comportano uno o più elementi di un’infrastruttura fisica (art. 2(3) della proposta di GIA). [7] Per infrastruttura fisica interna all’edificio predisposta per la fibra si intende l’infrastruttura fisica presente all’interno dell’edificio e destinata a ospitare elementi in fibra ottica (art. 2(8) della proposta di GIA). [8] Per cablaggio in fibra interno all’edificio si intendono i cavi di fibre ottiche presenti nella sede dell’utente finale, compresi gli elementi oggetto di comproprietà, destinati a fornire servizi di comunicazione elettronica, che collegano il punto di accesso dell’edificio con il punto terminale di rete (art. 2(7) della proposta di GIA). [9] Il punto di accesso è un punto fisico situato all’interno o all’esterno dell’edificio e accessibile a una o più imprese che forniscono o sono autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione elettronica, che consente la connessione con l’infrastruttura fisica interna all’edificio predisposta per la fibra (art. 2(11) della proposta di GIA).